La dea Gatta

La dea Gatta, bronzo, Epoca Tarda (VII-IV secolo), provenienza ignota (n. inv. E 0.9.40324)

 Nel vasto e complesso repertorio delle divinità egizie, la gatta, pur identificata con diverse dee, si lega in particolare, a partire dal X secolo a.C., alla dea Bastet, il  cui centro di culto principale era nel Delta, a Bubasti. La dea, inizialmente rappresentata come una dea-leonessa, nella sua forma di gatta era simbolo di femminilità e proteggeva il focolare domestico. Le statuette e le mummie del piccolo animale, spesso inserite in bronzetti cavi, erano donati alla dea dai suoi devoti per conquistarne i favori. Con l’introduzione della tecnica a “cera persa”, che sostituiva la più antica lavorazione del bronzo a lamine battute a martello, a partire dal Nuovo Regno (XVI secolo a.C.) e in particolare durante l’Epoca Tarda (VII-IV secolo a.C.), si assiste in Egitto all’avvio di una produzione seriale di statuette di divinità nei loro molteplici aspetti.