Storia

Una mummia maschile (cosiddetta “mummia Busca”) e alcuni frammenti di papiro forse appartenuti alla collezione del console francese in Egitto Bernardino Drovetti, insieme alla donazione del console austriaco in Egitto Giuseppe Acerbi – in cui figura la mummia con sarcofago e cassa di Peftjauauyaset – sono i materiali che agli inizi dell’Ottocento formarono il primo nucleo della futura Collezione Egizia del Museo Archeologico milanese. Tale nucleo era allora in possesso di due istituzioni distinte, entrambe ubicate nell’attuale palazzo di Brera, il Gabinetto Numismatico e la Biblioteca Braidense.

Nel 1901 i reperti confluirono nella collezione egizia che si era andata lentamente costituendo all’interno del Museo Patrio di Archeologia, antenato degli attuali Musei Civici. Istituito nel 1862, con iniziale sede nello stesso Palazzo di Brera, il Museo Patrio venne trasferito nel 1900 al Castello Sforzesco.

La donazione di Emilio Seletti e lo scavo di Achille Vogliano

La collezione egizia milanese conobbe un rapido incremento nei decenni a venire grazie a continue donazioni di piccole e medie collezioni di privati, fra cui si può annoverare quella di uno dei più attivi membri della Consulta dello stesso Museo Patrio, Emilio Seletti. Essa soprattutto beneficiò dei materiali rinvenuti nelle campagne di scavo dirette dal papirologo Achille Vogliano tra il 1934 e il 1939 nelle due località di Tebtynis e Medînet Mâdi (entrambe nel Fayum), sotto l’egida dell’Università di Milano e dello stesso Museo Civico.

Dal dopoguerra a oggi

Durante il secondo conflitto mondiale le esposizioni del Castello vennero smantellate e i materiali deposti nei magazzini. Solamente nel 1965 le raccolte archeologiche furono spostate dal Castello nell’attuale sede di Corso Magenta, ad eccezione di quelle preistoriche ed egizie. I materiali di queste ultime, grazie all’allora direttore delle Civiche Raccolte Archeologiche, Gian Guido Belloni, vennero recuperati, inventariati, restaurati e approntati per un nuovo allestimento tematico, che venne inaugurato nel 1973, nel sotterraneo del cortile della Rocchetta del Castello. L’allestimento di Cesare Volpiano prevedeva l’esposizione in due sale, la prima relativa al culto funerario, la seconda alla vita quotidiana, alla religione e all’arte dell’antico Egitto. Nei quarant’anni successivi, continue donazioni di privati nonché mirate acquisizioni, hanno portato ad incrementare ulteriormente la raccolta egizia milanese, che oggi annovera circa 3000 reperti.

Nel quadro degli interventi di ristrutturazione dell’intero Castello, l’esposizione permanente della raccolta egizia venne riallestita all’inizio del 2003 nell’attuale ubicazione nei sotterranei della Corte Ducale.